Zoe Butt, Direttrice Artistica, Factory Contemporary Arts Centre, Ho Chi Minh City

Zoe Butt è una curatrice e scrittrice che vive a Ho Chi Minh City, dove attualmente è Direttrice Artistica di Factory Contemporary Arts Centre. La sua pratica è incentrata sulla costruzione di comunità artistiche consapevoli a livello critico e storico, favorendo il dialogo tra le culture del Sud globalizzato. In precedenza, Zoe è stata Direttrice Esecutiva e Curatrice di Sàn Art, Ho Chi Minh City (2009-2016); Direttrice dei Programmi internazionali, Long March Project, Pechino (2007-2009); e Assistente Curatrice per l’arte asiatica contemporanea, Queensland Art Gallery, Brisbane (2001-2007). In quest’ultimo ruolo, si è particolarmente concentrata sull’organizzazione della Asia-Pacific Triennial of Contemporary Art. Il suo lavoro è stato pubblicato da Hatje Cantz, ArtReviewArtAsiaPacific, Lalit Kala Akademi, JRP-Ringier, Routledge e Sternberg Press, tra gli altri. Tra i progetti più importanti vengono ricordati “Realigning the Cosmos” (2020-in corso); “Pollination” (2018-in corso); “Sharjah Biennial 14: Leaving the Echo Chamber – Journey Beyond the Arrow” (2019); “Conscious Realities” (2013-2016); “Embedded South(s)” (2016), e “San Art Laboratory” (2012-2015). Zoe è MoMA International Curatorial Fellow; membro dell’iniziativa “Asia 21” dell’Asia Society; membro dell’Asian Art Council per il Solomon R. Guggenheim Museum; e, nel 2015, è stata nominata Young Global Leader del World Economic Forum.

Thao Nguyen Phan, Artista

Thao Nguyen Phan è un’artista che vive e lavora a Ho Chi Minh City, Vietnam. Pittrice di formazione, Phan è un’artista multimediale la cui pratica comprende video, pittura e installazione. Attingendo dalla letteratura, dalla filosofia e dalla vita quotidiana, Phan osserva gli aspetti ambigui nelle convenzioni sociali e nella storia. Phan ha presentato il suo lavoro a livello internazionale, sia in mostre personali sia collettive, presso Chisenhale Gallery (Londra, 2020); WIELS (Bruxelles, 2020); Rockbund Art Museum (Shanghai, 2019); B Lyon Biennale (Lione, 2019); Sharjah Biennial (Sharjah Art Foundation, 2019); Gemäldegalerie (Berlino, 2018); Dhaka Art Summit (2018); Para Site (Hong Kong, 2018); Factory Contemporary Art Center (Ho Chi Minh City, 2017); Nha San Collective (Hanoi, 2017); e Bétonsalon (Parigi, 2016), tra gli altri. È stata selezionata per l’Hugo Boss Asia Art Award 2019. Oltre al suo lavoro di artista multimediale, è co-fondatrice del collettivo Art Labor, che esplora pratiche interdisciplinari e sviluppa progetti artistici a beneficio della comunità locale.

1 Yasunari Kawabata, “The Grasshopper and the Bell Cricket” in Palm of the Hand Stories (New York: Farrar, Straus and Giroux, 2006), p. 4. Questa citazione è inquietante perché potrebbe essere la voce di una persona sudvietnamita di fronte alla realtà storica del suo paese diviso in due come conseguenza dell’Accordo di Ginevra del 1954. L’Accordo spinse gli eserciti comunisti nordvietnamiti a conquistare il sud controllato dagli USA. Il trauma psicologico di questa divisione tra il Vietnam del Nord e del Sud continua ancora oggi.