Erika Balsom è professoressa in studi cinematografici al King’s College di Londra. È autrice di quattro libri, tra cui TEN SKIES (2021) e After Uniqueness: A History of Film and Video Art in Circulation (2017), e co-editore di Artists’ Moving Image in Britain Since 1989 (2019) e Documentary Across Disciplines (2016). Oltre al suo lavoro accademico, scrive regolarmente testi critici per riviste come Artforum, 4ColumnsCinema Scope. È stata co-curatrice della mostra “Peggy Ahwesh: Vision Machines” (2021) a Spike Island, Bristol, e del programma cinematografico “Shoreline Movements” per la Biennale di Taipei 2020. Nel 2018 le è stato assegnato il premio Leverhulme e il premio Katherine Singer Kovacs Essay Award dalla Society for Cinema and Media Studies.

1 Raymond Bellour, Catherine David, e Christine van Assche, “Introduction,” trad. di James Eddy, Passages de l’image, Centre Cultural de la Fundació Caixa de Pensions, Barcellona 1990, p. 12 (TdT).

2 Si veda Raymond Bellour, Fra le immagini. Fotografia, cinema, video, Bruno Mondadori, Milano 2007.

3 Jean-François Chevrier e Catherine David, “The Present State of the Image,” trad. di James Eddy, Passages de l’image, Centre Cultural de la Fundació Caixa de Pensions, Barcellona 1990, p. 28 (TdT).

4 Bellour, David, e van Assche, p. 14.

5 Come hanno affermato Chevrier e David, le immagini sintetiche “sono incluse per l’interesse delle domande teoriche che possono sollevare, piuttosto che per il valore reale delle opere che sono state prodotte fino a ora” (TdT), Chevrier e David, p. 6.

6 Catherine David, citata in Florette Camard, “Passages de l’image,” Galleries (ottobre-novembre 1990); cartella stampa di Passages de l’image, Centre Pompidou Archives, p. 126.

7 Chevrier e David affrontano soprattutto questo nel loro contributo al catalogo della mostra, segnando una distinzione tra il loro approccio e l’imitazione della cultura popolare che scorgono in artisti come Richard Prince e Barbara Kruger, che secondo loro “finiscono per valutare e legittimare ciò che avevano intenzione di criticare,” Chevrier e David, p. 26 (TdT).

8 Annette Michelson, “Beaubourg: The Museum in the Era of Late Capitalism,” «Artforum», aprile 1975, p. 65.

9 Jean-Michel Frodon, Le miroir aux images, «Le Monde», 24 settembre 1990; cartella stampa di Passages de l’image, Centre Pompidou Archives, p. 74.

10 Camard, p. 124.

11 Chris Marker, “Projet: Logiciel/Catacombes,” dattiloscritto senza data, Centre Pompidou Archives.

12 Raymond Bellour, Catherine David, e Christine van Assche, brochure del programma cinematografico di Passages de l’image, senza pagina; Centre Pompidou Archives.

13 Intervista con Raymond Bellour, giugno 2015.

14 “Artistes ‘Passages de l’image,’” dattiloscritto senza data, Centre Pompidou Archives.

15 Queste rubriche sono raccolte in Le Salaire du zappeur, P.O.L., Parigi 1988.

16 Quando Zapping Zone è stata mostrata a Barcellona nell’iterazione catalana di Passages nel 1991, la sua presentazione è stata sponsorizzata da Apple España.

17 Marker, senza pagina.

18 Antoine de Baecque, Iconoclates, iconolâtres, «Cahiers du cinéma», settembre 1990; cartella stampa di Passages de l’image, Centre Pompidou Archives, p. 112.

19 Philippe-Alain Michaud, Le Mouvement des images, Centre Pompidou, Parigi 2006, p. 16.

20 Intervista con Raymond Bellour, giugno 2015.

21 Raymond Bellour, La Querelle des dispositifs, P.O.L., Parigi 2012, p. 10 (TdT).