Richard Birkett, Scrittore e curatore indipendente

Richard Birkett è un curatore e scrittore che vive a Glasgow, Regno Unito. È stato Capo Curatore presso l’Institute of Contemporary Arts di Londra, dal 2017 al 2020, e in precedenza Curatore presso l’Artists Space di New York. Ha anche organizzato mostre alla Yale Union di Portland, Oregon; mumok, Vienna; PS1 MoMA, New York; e la National Gallery of Kosovo, Pristina. Attraverso questi ruoli e progetti, ha lavorato con artisti, scrittori, registi e artisti tra cui Terry Atkinson, Julie Becker, Bernadette Corporation, Chto Delat?, Forensic Architecture, Emma Hedditch, Morag Keil e Georgie Nettell, Chris Kraus, Taylor Le Melle, Laura Poitras, Cameron Rowland, Hito Steyerl e The Wooster Group. Ha curato e scritto per pubblicazioni tra cui Cosey Complex (con Maria Fusco, 2012), Bernadette Corporation: 2000 Wasted Years (con BC, Jim Fletcher e Stefan Kalmár, 2013) e Tell It To My Heart – Collected by Julie Ault, Volume 2 (con Julie Ault e Martin Beck, 2015).

Adrian Paci, Artista

Adrian Paci (nato nel 1969 a Scutari, Albania) ha studiato pittura all’Accademia d’Arte di Tirana. Nel 1997 si è trasferito a Milano dove vive e lavora. Nel corso della sua carriera ha tenuto numerose mostre personali in diverse istituzioni internazionali come Kunsthalle, Krems (2020); Galleria Nazionale delle Arti, Tirana (2019); Museo Novecento, Firenze (2017); MAC, Musée d’Art Contemporain de Montréal (2014); Padiglione d’Arte Contemporanea – PAC, Milano (2014); Jeu de Paume, Parigi (2013); National Gallery of Kosovo, Pristina (2012); Kunsthaus Zurigo, Zurigo (2010); IThe Center for Contemporary Art – CCA, Tel Aviv (2009); Museum am Ostwall, Dortmund (2007); MoMA PS1, New York (2006); e Contemporary Arts Museum, Houston (2005). Il lavoro di Paci è stato anche presentato in molte mostre collettive, tra cui la 14. Mostra Internazionale di Architettura – La Biennale di Venezia (2014); la 48a e la 51a edizione dell’Esposizione Internazionale d’Arte – La Biennale di Venezia (rispettivamente nel 1999 e nel 2005); la XV Biennale di Sydney (2006); la XV Quadriennale di Roma, dove ha vinto il primo premio (2008); la Biennale de Lyon (2009); e la 4a Thessaloniki Biennale of Contemporary Art (2013).

1 Antonio Gramsci, Quaderni dal carcere, volume primo, Einaudi, Torino 1975, p. 311

2 Bernard Stiegler, “Memory” in Critical Terms for Media Studies, a cura di W. J. T. Mitchell e Mark Hansen, Chicago University Press, Chicago 2010, pp. 77, 80

3 Bernard Stiegler, La technique e le temps, Edition Galilée, Parigi 1994

4 Bledar Kondi, “Even the Gods Die… The State Funeral and National Mourning for the Albanian Communist Dictator Enver Haxha”, in Traditiones 29, numero 2 (dicembre 2020), pp. 125-126

5 Conversazione tra Adrian Paci e l’autore, 2021

6 Weil, L’Iliade o il poema della forza, traduzione di Francesca Rubini, Asterios Editore, Trieste 2012, p. 48

7 Ibidem, p. 39

8 Bernard Stiegler, La società automatica. L’avvenire del lavoro, traduzione di Sara Baranzoni, Igor Pelgreffi, Paolo Vignola, Mimesis, Milano 2019

9 Kondi, “Even the Gods Die…” , p. 133

10 Bledar Kondi, Death and Ritual Crying: An anthropological approach to Albanian funeral customs, Logos Verlag, Berlino 2012, p. 126

11 Kondi, “Even the Gods Die…”, p. 126

12 Stiegler, La technique et le temps

13 Stiegler, “Memory”, p. 82

14 Stiegler elabora le teorie dell’individuazione di Gilbert Simondon, dove l’individuale è qualcosa che viene prodotto in un processo continuo, sia a livello della singola persona sia attraverso le formazioni di gruppi sociali. Si veda: Gilbert Simondon, L’individuazione alla luce delle nozioni di forma e informazione, Mimesis, Milano 2010.

15 Simondon, Individuazione